Dove sta andando la Società Triveneta di Chirurgia?

Quando i maestri dei nostri maestri hanno costituito la Società Triveneta di Chirurgia ormai 70 anni fa, l’obiettivo dichiarato era lo “studio ed il progresso della chirurgia nelle sue varie branche”. Una lunga storia quella della nostra Società che ha saputo guadagnarsi un posto d’onore tra le consorelle italiane, rafforzando il risultato con il ruolo preminente dell’attività scientifica sia per il numero che per la qualità dei convegni, che riflettono le capacità e la preparazione dei chirurghi del triveneto.

Ma è ancora solo questa la mission della Società Triveneta? In oltre mezzo secolo la chirurgia è cambiata. Molte branche sono diventate discipline autonome, quali l’ortopedia, l’urologia, la chirurgia vascolare, toracica, plastica, pediatrica, d’urgenza, dei trapianti, anche se alcune di esse sono ancora ampiamente praticate nei reparti di chirurgia generale. Inoltre, è bastato un ventennio perché la chirurgia generale, come l’abbiamo sempre intesa, si diversificasse in sub-specializzazioni dedicate a chirurgia d’organo o di apparati o di funzione, quali la colo-rettale, la senologica, l’endocrinochirurgia.

Ai grandi cambiamenti si sono affiancate nuove entità: la chirurgia bariatrica, la laparoscopia e la toracoscopia, l’endovascolare, l’endoscopia operativa.

Non è chiaro se questi fenomeni, che da una parte hanno prodotto delle eccellenze cliniche, ma dall’altra hanno frammentato il sapere medico, sia veramente utile ai nostri malati: sta infatti emergendo il problema della carenza di professionisti dotati di una esperienza matura e globale, che possano occuparsi e gestire problemi più complessi, quelli della grande chirurgia d’urgenza per intenderci: quella traumatologica, delle complicanze e del malato acuto, la rescue surgery per gli americani.

Alle “trasformazioni” e alle nuove entità si sono aggiunti problemi sconosciuti ai nostri padri fondatori: i rapporti con il mondo politico-amministrativo e il contenzioso medico legale che la Società Triveneta ha più volte dibattuto, senza ottenere risposte concrete. Il contenzioso medico-legale rispecchia un cambiamento nella società in cui viviamo e tutte indicazioni date per tutelarsi, districarsi e difendersi, in realtà lasciano il chirurgo ad affrontare le contestazioni in totale solitudine.

La mission della Società storicamente più accreditata, che continua a guardare con grande attenzione all’aggiornamento scientifico, è forse anche questa: ristabilire una comunione di intenti che veda le diverse anime agire non autonomamente, ma coralmente, perché se l’unione fa la forza, può produrre risultati più proficui.